Jonathan Hilton
22 Settembre 2022
astrosophy.com
L’equinozio d’autunno di quest’anno si verificherà il 23 settembre alle ore 1:04 di Greenwich, in Inghilterra. Pertanto, a est di Greenwich, l’autunno inizierà il 23 e a ovest di Greenwich, nelle Americhe, nella notte del 22 Settembre. Come immaginazione cosmica, questo momento dell’equinozio è un punto di svolta significativo sia per l’emisfero settentrionale che per quello meridionale. È un momento di equilibrio e di uguaglianza a livello mondiale tra luce e oscurità. È anche il passaggio attraverso una soglia. A nord il Sole varca questa soglia per dare inizio alla stagione dell’oscurità e del freddo. A sud, invece, inizia la stagione della luce e del calore. Qui abbiamo una interessante riflessione, perché il Sole inizia ora il suo viaggio nella regione dello zodiaco che appartiene all’uomo inferiore, alla “volontà” umana, quella regione meno consapevole e più potente che deve ancora arrivare a coscienza nell’umanità, come lo è lo zodiaco superiore. Eppure questo viaggio nell’emisfero settentrionale si svolge nei freddi e bui mesi invernali, mentre nell’emisfero meridionale si svolge nel calore e nella luce della coscienza esterna dell’estate. L’equinozio segna la “metà” quando il Sole si trova all’intersezione di due piani cosmici di esistenza. I due grandi piani circolari si incrociano e si incontrano in due punti (i punti degli equinozi di primavera e di autunno).
Un piano è il grande piano dell’equatore terrestre esteso alla periferia per assumere dimensioni cosmiche e diventare l’equatore celeste. Questa immagine, già da sola può aiutarci a espandere la nostra coscienza terrestre da semplice corpo fisico planetario a sfera di proporzioni cosmiche, comprendente le sfere planetarie fino allo zodiaco.
Le posizioni dell’equinozio sono dove questi due piani cosmici della Terra e dello zodiaco, perché si potrebbe vedere il piano dello zodiaco come il piano solare esteso, il piano del Sole esteriore, si intersecano. All’equinozio il Sole attraversa questo luogo nello spazio.
Sia al nord che al sud si può diventare consapevoli di una transizione nel nostro ritmo annuale con il Sole in questi giorni di primavera e autunno. Naturalmente, nell’antichità questi eventi erano segnati da feste, quando l’umanità viveva in una coscienza più in sintonia con le grandi relazioni cosmiche del Sole e della Terra.
Nel nostro tempo questa consapevolezza si è affievolita, poiché ci siamo allontanati da queste profonde relazioni con la Terra e il Sole. In un altro articolo, si potranno approfondire le odierne feste di Michele e di Pasqua, che sono vicine e collegate a questi punti di equinozio, come la nuova relazione Sole/Terra. Perché può condurci verso il futuro e i nostri compiti umani, nel rapporto di collaborazione con le nuove forze solari che sorgono nella Terra.
Se ora consideriamo il momento cosmico dell’equinozio come una transizione significativa nella relazione ritmica tra Sole, Terra e Cosmo, vediamo cosa -offrono- gli altri membri del nostro cosmo a questo momento equinoziale.
A causa della precessione degli equinozi, sebbene l’equinozio si verifichi al passaggio nel “segno” della Bilancia, l’Equilibrio, che dal punto di vista della vita stagionale è significativo, la costellazione stellare che si trova dietro il punto dell’equinozio è quella della Vergine, che è un’immagine cosmica della Divina Sophia, la Madre Cosmica, portatrice della Saggezza cosmica.
Il giorno dell’equinozio, Mercurio, che sta passando davanti al Sole in movimento retrogrado, giunge in esatta congiunzione con il Sole, ponendosi tra la Terra e il Sole, proprio in luogo all’equinozio.
Anche Venere è vicino al Sole, sta passando ora dalle stelle del Leone a quelle della Vergine ed entrerà in congiunzione con Mercurio il 26 settembre. Questi due pianeti si uniscono ai raggi del Sole che scendono verso di noi dalla regione della Vergine.
Ma in quale punto della Vergine? Questo è significativo. Dobbiamo iniziare a conoscere le differenziazioni all’interno di ogni costellazione. Non c’è una qualità uniforme. Per esempio, in Toro, la regione del “corpo” pesante del Toro è ben distinta dalla regione delle punte delle corna del Toro. Quindi, anche in Vergine, non solo vi sono regioni abbastanza distinte, ma anche che manifestano una diversità di rappresentazioni, da Demetra, a Maria Celeste, a Iside… tutte manifestazioni della Sophia.
L’immaginazione con cui lavoro maggiormente in relazione alla Vergine è quella della Sophia Celeste, la Donna del Cielo, descritta nell’Apocalisse, con una corona di stelle intorno al capo, il Sole che irradia dal centro e la Luna sotto i piedi. Sta dando alla luce il Bambino che il drago cerca di divorare. Questa è certamente un’immaginazione per i nostri tempi! Questa è ovviamente un’immagine su cui lavorare a lungo.
Cosa significa il Sole nel suo cuore? Cosa significa la Luna sotto i suoi piedi? Cosa significa la corona di dodici stelle intorno alla sua testa? Ma, per questo articolo, notiamo che il Sole, Mercurio e Venere si trovano nella regione della testa della Vergine, in particolare nella regione della corona di stelle intorno alla testa. Questo porta questi pianeti nel particolare ambito della Vergine, l’elemento della Saggezza del pensiero cosmico, della corona di dodici stelle, persino dell’Astrosophia, la Saggezza Stellare. Questa è la nostra configurazione ma ora abbiamo anche un particolare -omaggio- stellare per ampliare questa immaginazione.
Giove si trova dall’altra parte della Terra, di fronte al Sole, a Mercurio e a Venere nelle stelle dei Pesci, vicino alla soglia opposta del punto di intersezione dell’equinozio, essendo ora salito di qualche grado sopra il punto di primavera e in movimento retrogrado sta tornando verso di esso. Si aggirerà intorno a questo punto di primavera nei prossimi mesi. Quindi, lungo questo piano di intersezione, al “centro”, lungo il raggio orizzontale della grande Croce della Terra, abbiamo questi pianeti. A questi si aggiunge Giove, che si trova in quel punto della sua orbita duodecennale che lo porta più vicino al Sole nel suo perielio. Sarà il più vicino al Sole di quanto non lo sia stato negli ultimi 70 anni! Anche in questo caso non possiamo approfondire l’argomento, ma nell’Astrosofia eliocentrica il perielio di Giove porta con sé soprattutto l’impulso alla libertà spirituale.
Cosa possiamo fare di questa espressione cosmica all’equinozio?
Per raggiungere questo intento, dobbiamo iniziare la pratica di una nuova Astrosophia, cioè non chiederci cosa i pianeti “fanno” a noi, ma piuttosto come possiamo parlare noi ai pianeti in questo momento, a partire dalla nostra coscienza trasformata dal Cristo. Siamo solo all’inizio di questa nuova relazione, ma possiamo già impegnarci per raggiungerla, se non altro per renderci conto che dobbiamo spostare la nostra coscienza da chi riceve a chi dà spiritualmente. Non dobbiamo aspettarci, come i bambini, che le stelle ci dicano cosa fare, ma piuttosto iniziare ad attivare il Sole del Cristo spirituale che è in noi, in modo da poter giungere a una Sophia del Cristo e diventare fratelli e sorelle delle gerarchie. Un passo in questo processo che può essere di aiuto è quello di sforzarsi di eliminare l’illusione della materia e di riconoscere che i pianeti non sono “là fuori” nello spazio lontano, ma piuttosto sono dentro di noi quali esseri umani cosmici.
Trascorriamo la maggior parte della nostra esistenza nel regno cosmico delle stelle prima di entrare nei i confini della coscienza spaziale sulla Terra. Anche durante la nostra vita terrena, ogni notte ci uniamo di nuovo alla nostra natura cosmica quando ci espandiamo nelle stelle. Quindi, dobbiamo iniziare anche nella nostra vita diurna di veglia a ricordare e lavorare a partire da questa consapevolezza superiore di chi siamo.
Possiamo iniziare ad agire, pensare e sentire Giove in noi, Venere in noi, Mercurio in noi… Cristo Sole in noi. Tenendo presente questo, possiamo considerare questa configurazione.
Giove è la sfera di manifestazione dei Kyriotetes, gli Spiriti della Saggezza, una saggezza cosmica vivente. Vuole diventare in noi il nuovo pensiero trasformato, a volte chiamato pensiero eterico o vivente, con il quale possiamo lavorare in modo nuovo in armonia con le gerarchie per la guarigione della Terra. Giove porta con sé anche la visione della nostra umanità futura a cui tendiamo. Giove si trova nei Pesci, le stelle della nostra Era, le stelle della fratellanza/sorellanza che sono in qualche modo le stelle dell’amore, la nostra relazione orizzontale con la Terra e con i nostri simili (rispetto all’asse verticale del solstizio, più legato alla nostra egoità e alla relazione verticale dal basso verso l’alto). Giove è ora al di sotto delle stelle di Pegaso, l’Intelligenza Alata, il nuovo pensiero trasformato che si trova sopra questa parte dei Pesci. Giove è ora il più vicino al Sole e geocentricamente opposto a Sole, Mercurio e Venere che si trovano nella testa della Vergine. In questo punto di soglia/passaggio dell’equinozio che chiede all’umanità di fare un passo avanti!
Mercurio è collegato a Michele, il guardiano dell’intelligenza cosmica e il nostro alleato nel superare l’intelligenza decaduta e trasformarla in intelligenza cosmica nella nostra attività terrestre. Questa congiunzione inferiore di Mercurio con il Sole è il culmine di un gesto più lungo di Mercurio, iniziato con la congiunzione superiore di Mercurio a metà luglio nelle stelle dei Gemelli. Non mi dilungherò di questo aspetto in questo articolo, ma aggiungo ora un’altra dimensione al gesto di Mercurio. Si può pensare per un attimo che Mercurio sia entrato in congiunzione superiore con il Sole, oltre il Sole, raccogliendo le forze dei Gemelli, la costellazione del solstizio e la questione dell’identità, dell’IO SONO, (per me una nuova immaginazione dei Gemelli è la statua scolpita del Rappresentante dell’Umanità creata da Rudolf Steiner) e ora consegna ciò che ha raccolto nella congiunzione superiore a noi sulla Terra durante la congiunzione inferiore.
Cosa faremo con questa consegna cosmica nella regione dell’equinozio/Vergine!
Venere, lavora più nella regione del cuore e nella sfera eterica. A un livello più profondo, porta con sé l’obiettivo di stabilire i nuovi misteri Cristiani dall’Io Sono Cristico. Quindi, questa è una grande immaginazione che si può cercare di portare nel pensiero e chiedersi: come posso partecipare a questa domanda da parte dei regni superiori all’umanità. Come posso parlare a queste stelle?
Forse un modo concreto per fare questo e portarlo nell’esperienza terrena è quello di prendersi del tempo ora e per i prossimi giorni, fino alla festa di San Michele del 29 settembre, per stare all’aperto al tramonto e all’alba rivolti verso l’equatore (il che significa che nell’emisfero nord siamo rivolti verso sud e nell’emisfero sud verso nord).
Prendetevi un po’ di tempo per mantenere l’immaginazione nella vostra mente questa settimana. Alla vostra sinistra, a oriente (nell’emisfero nord) osservate il Sole che sorge con Mercurio e Venere assorbiti dalla sua luce che fluisce con la sostanza della corona di stelle della Vergine e di fronte, Giove che tramonta a ovest con l’essenza dei Pesci, fratelli e sorelle del mondo divino e dei nostri simili. umani. Se ci si alza prima dell’alba si può vedere Giove prima che tramonti. Come possiamo riunire questi impulsi per la guarigione e la trasformazione? Poi, al tramonto, uscite fuori e contemplate la stessa immaginazione, ma ora con il Sole che tramonta a ovest, mentre il cielo si oscura, vedere Giove che sorge a est nei Pesci con Pegaso sopra. Giove muoverà nel cielo sopra
di noi, visibile durante la notte. In questa attività, pensate a questo pensiero: noi, come esseri umani, ci troviamo nel mezzo. Dobbiamo sempre considerarci il “mezzo”… centrali, per dare significato a questo evento, perché è attraverso il nostro lavoro sul vero IO SONO in noi che il potenziale di questa configurazione può essere realizzato. Solo attraverso la nostra attività spirituale si può realizzare la futura spiritualizzazione della Terra e il compimento della visione di Giove in noi. Possiamo e dobbiamo parlare alle stelle.
Michele ci chiama, ci attende!
Traduzione di Cristiano Lai e di Mara Maccari