Gentili amici,
a ogni settimana dell’Avvento corrisponde una prova di iniziazione agli elementi che ci hanno poco alla volta costituito nel nostro percorso incarnatorio. Noi uomini siamo stati via via Fuoco, Acqua, Aria e Terra (della prova finale della Solitudine), in un lunghissimo cammino evolutivo da ripercorrere, ora coscientemente, molto impegnativo anche solo a leggerne …senza addormentarsi.
L’Acqua di questa settimana consisterebbe nel superare interiormente tutto ciò che è egoico – pregiudizi, simpatie/antipatie e desideri personali – per trovare il nostro compito della vita. Intuire liberamente un ideale, amarlo e volerlo incarnare donandogli dei corpi con tutta la fantasia e l’abilità tecnica che riusciamo a sprigionare da noi stessi. Che significa – evitando pregiudizi da flagellanti – avere un cuore capace di nuovi desideri e pensieri, sempre più spirituali; noi solo in potenza siamo spiriti liberi, oggi possiamo coltivare più la scienza della libertà che non la sua realtà. E sarà questa luce di comprensione a guidarci verso nuovi desideri e più avanti verso l’amore.
Si prepara la nascita del Divino Bambino, che in noi sarebbe il Manas, il Sé spirituale: grandissima meta ulteriore che è nella potenzialità di ogni uomo ma sta alla sua libertà proporsela in anticipo.
In una pedagogia benevola i ritmi universali che si esprimono attraverso il Calendario dell’anima (grazie alle stagioni, a tutte le stagioni) ci presentano queste prove. Ci insegnano a distinguerle e a viverle via via che ne diveniamo maturi.
La Parola universale del versetto 36 parla all’uomo di continuo anelando a manifestarsi. E allora perché non la sentiamo ascoltando nello spirito, nell’equilibrio dell’anima? Perché teniamo sempre accesa …la radio!
La radiolina egoica del sentimento è sintonizzata sulle frequenze più varie: country, romantic, hard rock, metal, punk, telecronache sportive ecc.. Ed è tutta una tirata a ritmo serrato da stare senza fiato. Ma che film la vita, tutta una sorpresa, attore, spettatore tra gioia e dolore, tra il buio ed il colore, come dice la canzone dei Nomadi che trovate in Rubrica.
Ad ogni istante proviamo gioia o dolore per qualche cosa, quindi cambiamo canale in uno zapping “nervoso” e sanguinico che poi ci induce ad agire in qualche modo, non liberi. Ma chi sta …mandando in onda in un dato momento quella musica che sento e mi induce a danzarla? È il Cosmo o qualcun altro? Fantasticherie, passioni o pregiudizi e doveri, che ci prendono mentre sogniamo senza autocoscienza potranno essere rimpiazzati – nel superamento della prova – da un volontario nuotare da svegli nella bidimensionalita’ dell’acqua. Nuotare significa muoversi liberamente nelle …ampiezze dello “spazio” senza appoggi, cioè senza addormentarci. Quando assumiamo, belli orizzontali, la forma dell’acqua nel nostro letto.
…Allora Steiner dimmi tu dove lo trovo questo appoggio! Ma lui non ha fatto altro che ripetercelo, a partire dalla prima metà della Filosofia della libertà. Nell’educazione anzitutto del sentimento ci sostiene un pensare cosciente, rafforzato, volitivo, vivificato!, risorto dalla materialità e da essa indipendente. Questo serve a restare svegli tutte le volte che ci addormentiamo e quindi sogniamo senza peraltro ricordare niente. Pensare serve a renderci conto della nostra soggettività, ad essere oggettivi nel conoscere, noi stessi con tutto il resto e a vivere nella realtà. Acquisendo un pensare che si è liberato dalla sensorialità che lo incatenava a guardare, ascoltare, tastare fuori e ora sa volgersi dentro ad ascoltare, trovando quel cuore che ama e con le orecchiette sa quel che vuole anche il karma. Udendo la Parola che parla nelle profondità dell’Essere, che scende dalle stelle. Parla piena di mistero!, perché se fosse chiaro quel che dice e Chi lo dice, saremmo già tutti risvegliati dal sognarla solo, la vita, e sapremmo cosa farcene! Qual è la nostra missione. Colma le mete del tuo lavoro su te stesso con la mia luce spirituale, del pensare che la Parola manifesta. Lei esprime la meta della libertà e dell’amore, dicendo: offri in sacrificio te attraverso me. E non è un sacrificio buonista da primi della classe pronti al martirio in teoria, non è brama di santità. Rendere sacra la vita stessa, spiritualizzare la vita biologica fu quel che fece San Paolo dopo Damasco, il “non io ma il Cristo in me“, l‘In Christo morimur che Steiner espresse particolarmente nella seconda parte, morale, della Filosofia della libertà.
Fin qui, il Calendario dell’anima, dopodiché costruiamoli pure tutti i ponti conoscitivi tra il versetto 36 e il capitolo 4 di Scienza Occulta. Sull’antico Sole – seconda incarnazione planetaria della Terra e dell’uomo, corrispondente alla seconda settimana di Avvento – il Logos attraverso la grandissima Saggezza operante dagli Spiriti materni Kyriotetes creò con la Sua Parola la vita spirituale degli uomini, e con essa la luce e lo spazio. Il corpo eterico umano sempre in movimento, che scorre come l’acqua nei meridiani e turbina nei chakra, testimonierebbe dei sogni che non riusciamo a vagliare, ad afferrare col setaccio della coscienza diurna. E mentre di giorno ci rappresentiamo la Maya, sognando ad occhi aperti, di notte usciamo dal corpo e, come in Penelope, si disfa la tessitura diurna di percezioni e pensati che ci garantiva una certa coscienza: l’acqua scorre via e sogniamo facendo il morto sulla superficie anziché nuotarci dentro.
Nella seconda settimana di Dicembre troviamo attorno a noi un’atmosfera acquea confusa e sognante, non più trasparente e nitida come a Novembre. Ci sono certi giorni di quella nebbia densa ed avvolgente, in cui le forme sono attutite insieme ai rumori, nell’umidità fredda, e però sarebbe più facile riuscire ad ascoltare dentro.
Buon ascolto e buona settimana!
