Il Centro Antroposofia ETS. Settimana dal 26 maggio al 1° giugno 2025
Gentili amici,
in questa fase della primavera la luce e già un po’ il calore operano sulla nostra interiorità, in un certo grado, un ampliamento e un innalzamento verso le sfere del Cosmo: non ci sentiamo più illusoriamente il centro del mondo, né dolorosamente isolati… viceversa diviene possibile trovare il vero di noi stessi nel mondo. “Questa è un’esperienza occulta molto importante – dice Gregorat nel suo commento al Calendario dell’anima – che si consegue quando il corpo eterico riesce a svincolarsi, temporaneamente, dal fisico e si dilata a tutto ciò che è cosmo eterico”. È infatti la settimana dell’Ascensione, che ricorda come i discepoli, gli uomini della Galilea abbiano provato sgomento nel vedere il loro Maestro ascendere al cielo tra le nubi e poi sparire lassù, ma il gregoriano che si canta in questi giorni (“Viri galilei“, tratto da Atti 1,11: pensieri espressi da Luca, discepolo di Paolo) li consola efficacemente dicendo, in latino, che come Lui è andato, verrà!, tornerà. E la straordinaria estensione vocale di quel canto mette l’anima in movimento dallo sgomento iniziale, seguito dalla tristezza per la mancanza, …come c’è movimento mercuriale nelle nuvole che ora s’addensano, ora si diradano nel sereno. Se il gregoriano e gli Atti consolano con spirito già pentecostale gli uomini di Galilea, la scienza dello spirito dispiega alla loro comprensione cosa possa essere avvenuto in quell’ascendere del Risorto alle nubi del cielo e poi celarsi alla visione. Lo spiega anche alla nostra, di comprensione, che siamo ancora con loro a cercare con lo sguardo, smarriti, Qualcuno che non vediamo più e non ancora: è stato un salire alla sfera eterica nel Suo corpo soprasensibile, nel Suo corpo eterico, dove oggi potremmo rivederLo mutando il tipo di sguardo.
I presenti vissero un’esperienza grandiosa che fu possibile entro un avvicendarsi di stati d’animo, di coscienza. “Provate a immaginare di venir privati di qualcuno, con cui siete cresciuti in amicizia, perché lo si crocifigge […] Il vostro legame intimo con questa persona produce un particolare stato d’animo. Ed è proprio quello stato d’animo che ha messo i discepoli in condizione di vedere quelle cose, che li ha resi chiaroveggenti. Durante i primi giorni successivi alla Resurrezione hanno visto il Cristo diverse volte, più spesso di quanto raccontano i Vangeli. Ma quello che vedevano era il Cristo sovrasensibile. […] Oggi possiamo dire che il Cristo è sempre qui, solo che gli apostoli dopo quaranta giorni non l’hanno più visto, poiché avevano perso la facoltà della veggenza. Allora hanno detto che se n’era andato, questa è l’Ascensione! Si dicevano: ora non è più qui, è tornato nelle altezze cosmiche. E a quel punto furono veramente colmi di tristezza, non come quella che si prova di solito, ma una molto più profonda. E i dieci giorni che seguirono sono stati per i discepoli e gli apostoli un periodo in cui sono stati toccati nel profondo, e hanno riflettuto intensamente sulle parole del Cristo (Rudolf Steiner, Ma cos’è questo cristianesimo? O.O. 349).
Passiamo al programma del Centro …anche se non stiamo cambiando argomento: il Centro esiste grazie alla scienza dello spirito che si offre di traghettare gli uomini di oggi dall’Ascensione alla Pentecoste, perchè apprendano a vedere in modo nuovo, sapendo cosa e chi stanno vedendo – così che a “San Giovanni“, Festa del futuro, abbiano imparato, come ci dirà sabato Luisa Testa – nell’incontro che si terrà alla scuola Crescendo – a dirigere la luce della coscienza. Oltre agli appuntamenti settimanali troverete qui sotto, in rubrica, l’ottavo video introduttivo di Eckart Boehmer al convegno imminente su Kaspar Hauser.
Buona settimana a tutti!
Immagine: Mantegna, Ascensione, 1461